Che differenza c’è tra invalidità e disabilità?

Che differenza c'è tra invalidità e disabilità

All’interno del dibattito pubblico, termini come invalidità e disabilità vengono spesso e volentieri utilizzati in modo intercambiabile, ma si tratta di un grave errore concettuale. Per capire che differenza c’è tra invalidità e disabilità, infatti, è opportuno sottolineare come si tratti di concetti ben distinti, che hanno significati precisi e implicazioni giuridiche e operative differenti. Comprendere questa differenza non è solo una questione di sensibilità culturale, ma può diventare un elemento chiave anche per le aziende e la Pubblica Amministrazione che, lo ricordiamo, entro il 2025 dovranno adeguare i propri siti web ai requisiti previsti dalla Legge Stanca. 

In questo scenario, realtà come okACCEDO, la prima azienda italiana con soluzioni tecnologiche proprietarie per l’accessibilità digitale, offrono strumenti e competenze fondamentali per raggiungere la conformità normativa. Grazie a soluzioni come okDashboard, okWidget, okACCEDO aiuta le organizzazioni a individuare le criticità sanzionabili e intervenire tempestivamente, riducendo il rischio di incorrere in multe che possono arrivare fino al 5% del fatturato. 

Vediamo ora esattamente che differenza c’è tra disabilità e invalidità, perché è importante chiarirla e cosa significa questo per il tema dell’accessibilità digitale. 

Che differenza c’è tra invalidità e disabilità? 

Per capire che differenza c’è tra disabilità e invalidità, possiamo partire dalla definizione fornita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), secondo cui la disabilità è il risultato di una condizione specifica di salute che, assieme ad alcune barriere ambientali e sociali, limita la partecipazione piena e attiva alla vita quotidiana. Non si tratta quindi solo di una caratteristica individuale, ma di un’interazione tra la persona e il contesto in cui vive. Molti si chiedono che differenza c’è tra invalidità e disabilità e, per far comprendere la differenza, possiamo pensare al tipico esempio della persona con disabilità visiva che, in un ambiente accessibile, può interagire in modo efficace e senza limitazioni. Insomma, per capire che differenza c’è tra invalidità e disabilità bisogna sottolineare come l’invalidità sia una valutazione giuridica e medico-legale che riguarda la capacità lavorativa o la funzionalità fisica e/o psichica di una persona. Viene accertata da una commissione medico-legale e dà diritto a determinate tutele, come pensioni o agevolazioni fiscali. Chi si chiede, pertanto, che differenza c’è tra disabile e invalido, deve sapere che la disabilità è un concetto relazionale e ambientale, mentre l’invalidità è un dato valutativo e burocratico. 

Per rispondere, quindi, in modo esaustivo alla domanda che differenza c’è tra disabile e invalido, possiamo dire che il disabile è una persona che, per motivi fisici, sensoriali o cognitivi, può incontrare ostacoli nell’interazione con l’ambiente circostante; l’invalido è una persona la cui capacità lavorativa è stata ridotta in seguito a una menomazione, e tale condizione è riconosciuta ufficialmente da un ente. 

Perché questa distinzione è fondamentale per l’accessibilità digitale? 

Capire che differenza c’è tra disabilità e invalidità è fondamentale quando si parla di accessibilità digitale. Il motivo è che solo affrontando le barriere ambientali e digitali è possibile garantire l’inclusione delle persone con disabilità. L’accessibilità non riguarda soltanto chi ha un’invalidità riconosciuta, ma tutte quelle persone che, anche temporaneamente, possono trovarsi in difficoltà nell’accedere a contenuti digitali non strutturati correttamente. Le aziende e le Pubbliche Amministrazioni che ignorano questa distinzione rischiano di sottovalutare il bacino di utenti che necessitano di un accesso facilitato ai servizi online. Alla luce di tutto questo, l’adeguamento alle WCAG(World Content Accessibility Guidelines) diventa quindi non solo un obbligo normativo, ma una scelta strategica per offrire un’esperienza utente migliore e più inclusiva.

Giovane ragazzo in sedia a rotelle in un parco

L’obbligo della Legge Stanca e le scadenze 

La Legge Stanca (Legge 4/2004), recentemente aggiornata, impone a tutte le Pubbliche Amministrazioni e alle grandi aziende di adeguare i propri siti e servizi digitali ai principi di accessibilità previsti dalle linee guida internazionali WCAG. Entro il 2025, l’European Accessibility Act (EAA) richiederà che tutti i touchpoint digitali siano conformi, estendendo l’obbligo non solo alle realtà già coinvolte dalla Legge Stanca, ma anche alle PMI con fatturato superiore ai 2 milioni di euro o con più di 10 dipendenti. Il mancato rispetto può comportare sanzioni fino al 5% del fatturato annuo. In quest’ottica non è sufficiente domandarsi che differenza c’è tra disabile e invalido, ma è essenziale agire in modo concreto al fine di eliminare gli ostacoli digitali, garantendo un’esperienza accessibile a tutti gli utenti. 

Le soluzioni di okACCEDO per l’adeguamento ai requisiti di legge 

okACCEDO può essere la soluzione nell’ottica dell’adeguamento ai requisiti di legge e offre un approccio strutturato e completo per accompagnare aziende e PA nel percorso verso la conformità. Il servizio parte da una mappatura approfondita del sito, utile a individuare tutte le criticità di accessibilità, fino ad arrivare a soluzioni su misura grazie al servizio di Rimediazione, che permette di risolvere immediatamente i problemi più urgenti. 

okACCEDO offre anche un servizio di analisi dettagliata dell’accessibilità del sito, utile per individuare tempestivamente le criticità e definire un piano d’intervento personalizzato. 

Ma non finisce qui, con okDashboard, le organizzazioni possono monitorare lo stato di accessibilità del proprio sito e gestire in autonomia gli interventi necessari. okWidget è invece uno strumento integrabile nei siti per migliorare l’esperienza utente e garantire maggiore accessibilità ai contenuti. 

L’offerta è davvero completa, basti pensare al pacchetto Stanca, una proposta completa per quanti desiderano una consulenza end-to-end: dalla valutazione preliminare alla redazione della Dichiarazione di Accessibilità, passando per la formazione del personale aziendale, fondamentale per garantire la continuità nel rispetto delle linee guida. Per supportare le aziende nella redazione e pubblicazione della Dichiarazione di Accessibilità, okACCEDO mette a disposizione un servizio completo e aggiornato. 

Benefici concreti: dalla SEO alla reputazione aziendale 

Adeguarsi alla Legge Stanca e implementare soluzioni accessibili non significa soltanto evitare sanzioni, consente anche di godere di tanti benefici molteplici e tangibili. In questo modo l’architettura del sito migliora, con effetti diretti sulla SEO e sull’indicizzazione da parte dei motori di ricerca. Inoltre, l’accessibilità digitale rafforza la reputazione dell’azienda, rendendola inclusiva, responsabile e in linea con i valori ESG sempre più centrali nelle scelte degli stakeholder. 

Grazie all’expertise dei suoi consulenti, okACCEDO può aiutare ogni azienda a individuare i problemi potenzialmente sanzionabili, offrendo una formazione personalizzata e un supporto continuativo in ogni fase del processo, dalla progettazione dei contenuti fino alla gestione ordinaria. 

La formazione come leva strategica 

Uno degli aspetti più sottovalutati dell’adeguamento è la formazione trasversale dei team aziendali. okACCEDO offre percorsi formativi specifici per ogni business unit, affinché la cultura dell’accessibilità sia integrata in modo sistemico, evitando che i problemi si ripresentino ciclicamente a causa della mancanza di competenze. 

Questo approccio consente alle organizzazioni di affrontare con maggiore sicurezza l’adeguamento alla legge e di diventare autonome nella gestione dei propri contenuti, pur contando su un punto di riferimento stabile per ogni esigenza. 

Rendere il sito accessibile: una priorità strategica

In sintesi, comprendere che differenza c’è tra invalidità e disabilità significa aprire gli occhi su un tema che riguarda direttamente milioni di utenti. Ma per aziende e Pubbliche Amministrazioni, significa soprattutto fare una scelta consapevole per essere a norma di legge, migliorare la propria visibilità online, offrire una migliore esperienza utente e proteggersi da sanzioni

Chi vuole garantire che il proprio sito rispetti tutte le linee guida previste dalla legge Stanca, dovrebbe valutare ora un percorso di adeguamento, supportato da realtà come okACCEDO, che offrono strumenti tecnologici proprietari, consulenza strategica e formazione su misura. 

Contatta okACCEDO per scoprire le soluzioni più adatte alla tua organizzazione e non perdere l’occasione di rendere i tuoi servizi digitali accessibili, sicuri e pienamente conformi alle normative vigenti.