L’accessibilità digitale è un tema centrale che deve essere affrontato con la massima serietà da parte di aziende e Pubblica Amministrazione. Soprattutto dopo l’entrata in vigore dell’obbligo di adeguamento alla legge Stanca e l’applicazione delle WCAG (World Content Accessibility Guidelines), è fondamentale fare chiarezza riguardo l’argomento accessibilità. Per prima cosa, è essenziale sottolineare come i siti accessibili vedano come destinatari le persone con disabilità visiva, anche per questo motivo può essere utile precisare la differenza tra cecità e ipovisione. Comprendere le esigenze specifiche di questi due gruppi, infatti, consente di intervenire con soluzioni tecnologiche realmente efficaci e conformi alla normativa.
In questo contesto si inserisce okACCEDO, la prima realtà italiana con soluzioni tecnologiche proprietarie per l’accessibilità digitale. Dotata di strumenti interessanti e facili da usare come okDashboard, okWidget, il pacchetto Stanca e il servizio di Rimediazione, okACCEDO supporta le aziende nell’individuare, correggere e prevenire tutti i problemi di accessibilità all’interno dei propri touchpoint digitali. Stiamo parlando di soluzioni che sono pensate non solo per rispettare la legge, ma anche per migliorare in concreto l’esperienza dell’utente e la visibilità online.
Cecità e ipovisione: due condizioni diverse, esigenze comuni
I termini cecità e ipovisione vengono spesso utilizzati in modo intercambiabile, ma si tratta di due condizioni differenti, ognuna con caratteristiche specifiche e implicazioni particolari per quanto riguarda la fruizione dei contenuti digitali. È essenziale sottolineare come conoscere l’affinità tra cecità e ipovisione sia il primo passo per realizzare dei siti davvero accessibili. Conoscere la differenza e affinità tra cecità e ipovisione è il primo passo per realizzare siti davvero accessibili. Ipovisione e cecità non sono la stessa cosa, per cecità si intende una condizione in cui la capacità visiva risulta assente o talmente compromessa da non permettere una percezione utile dell’ambiente circostante.
Se parliamo del contesto italiano, la legge considera come ciechi totali coloro che non percepiscono luce o hanno un residuo visivo non superiore a 1/20 in entrambi gli occhi. La differenza tra cecità e ipovisione è quindi sostanziale, ancor più che per ipovisione intendiamo una condizione in cui la vista è ridotta in modo permanente, ma non completamente assente. Le persone ipovedenti mantengono, quindi, una certa capacità visiva, che può variare da leggera a grave, e possono beneficiare dell’uso di ausili visivi, zoom digitati o interfacce ad alto contrasto. La differenza e affinità tra cecità e ipovisione si riflette anche nel modo in cui le persone interagiscono con un sito web. Ad esempio, un utente cieco utilizzerà tecnologie assistive come screen reader, mentre un utente ipovedente potrebbe preferire caratteri ingranditi, interfacce ben contrastate e testi chiari. Insomma, la differenza tra cecità e ipovisione dovrebbe essere sempre tenuta nella massima considerazione.

Le cause di cecità e ipovisione: una panoramica utile anche per il digitale
Ma quali sono le cause di cecità e ipovisione? Innanzitutto, bisogna premettere che non è possibile trovare una causa unica e bisogna distinguere tra cause congenite, acquisite, permanenti o progressive. Quelli che si occupano di progettare siti web devono comprendere l’origine e la varietà delle disabilità visive. In quest’ottica sarebbe anche bene ricordare come ogni caso richieda sempre un approccio differente. Per questo è consigliato utilizzare strumenti come quelli offerti da okACCEDO in grado di fare la differenza, tra cui possiamo annoverare la rimediazione, che consente di intervenire in modo personalizzato sulle problematiche rilevate, offrendo soluzioni tecniche immediate pensate per utenti con diverse esigenze visive.
Perché distinguere tra ipovisione e cecità è strategico per l’accessibilità digitale
La conoscenza approfondita della differenza tra cecità e ipovisione è un vantaggio competitivo per quanti gestiscono un sito web. Non parliamo di una semplice distinzione teorica, bensì di una consapevolezza vera e propria, che guida l’applicazione corretta delle WCAG e consente di evitare tutta una serie di errori piuttosto frequenti.
Ad esempio, un sito con un layout disordinato e link troppo ravvicinati può risultare inutilizzabile per una persona ipovedente, mentre l’assenza di etichette testuali nei pulsanti lo renderebbe del tutto inaccessibile a uno screen reader. In entrambi i casi, si viola quanto previsto dalla legge Stanca e si rischiano sanzioni fino al 5% del fatturato. Proprio per questo motivo, è essenziale dotarsi di strumenti affidabili al fine di valutare l’accessibilità del proprio sito web. Approfondire la differenza tra cecità e ipovisione può essere un vantaggio importante, aiutando nel processo.
okDashboard di okACCEDO è un esempio concreto di strumento di analisi avanzato che consente di monitorare in tempo reale il livello di conformità del proprio sito, individuando eventuali criticità, realizzando un’analisi di accessibilità e facilitando la redazione della Dichiarazione di Accessibilità. Inoltre, il team di professionisti okACCEDO è in grado di offrire un supporto consulenziale personalizzato, anche nella formazione interna delle business unit su tematiche fondamentali come l’accessibilità e la gestione dei contenuti.
L’adeguamento alla legge Stanca come opportunità per le aziende
Le aziende private e la Pubblica Amministrazione, a questo punto, devono garantire la piena accessibilità dei propri siti web, rispettando quanto previsto dalla normativa italiana e dalle linee guida internazionali. Pensare all’adeguamento non è solo un obbligo reale, deve essere un investimento sulla qualità, sulla reputazione e sulla SEO.
Un sito accessibile è più leggibile, più veloce, più facilmente indicizzabile. Migliora l’esperienza di tutti gli utenti, non solo di chi ha una disabilità visiva. Grazie a soluzioni come l’okWidget, ogni sito può essere reso più usabile e inclusivo senza stravolgimenti architetturali, ma mediante tutta una serie di interventi tecnici mirati e conformi agli standard WCAG.
Inoltre, grazie al pacchetto Stanca, okACCEDO offre un percorso completo di adeguamento, dalla diagnosi iniziale fino alla validazione finale. È un supporto strategico per tutte le aziende che vogliono evitare rischi e presentarsi sul mercato come realtà attente all’inclusione e alla legalità.
Accessibilità significa responsabilità (e vantaggio competitivo)
Capire la differenza tra cecità e ipovisione, conoscere le cause di cecità e ipovisione e saper distinguere tra le diverse esigenze degli utenti dovrebbe essere il primo step nell’ottica di realizzare dei touchpoint digitali accessibili, conformi e moderni. Ma la consapevolezza da sola non basta: servono strumenti efficaci, esperienza tecnica e aggiornamento costante.
okACCEDO è il partner ideale per guidare le aziende in questo processo. Con soluzioni personalizzabili, supporto consulenziale su misura e strumenti proprietari di alto livello, l’azienda rappresenta un punto di riferimento per tutte le realtà che vogliono allinearsi alla legge Stanca e all’European Accessibility Act, evitare sanzioni e offrire un’esperienza di navigazione inclusiva a tutti.
Il consiglio è quello di non aspettare la scadenza e di contattare subito okACCEDO per scoprire come adeguare il tuo sito e garantire il rispetto delle normative, migliorando visibilità e accessibilità.

