In un mondo sempre più connesso, l’impegno nel rendere ogni aspetto dell’identità digitale e fisica delle aziende pienamente fruibile assume un valore fondamentale. Per le imprese moderne, comprendere e implementare touchpoint accessibili, ovvero i vari punti di contatto tra l’azienda stessa e la sua clientela o i potenziali clienti, diventa un dovere non solo legale ma profondamente etico. Questi touchpoint, che spaziano dai siti web e le app ai punti di contatto fisici, rappresentano l’essenza dell’interazione cliente-azienda. Costruire l’inclusività web va ben oltre la mera eliminazione di ostacoli fisici, abbracciando la rimozione di barriere comunicative, digitali e sociali che possono ostacolare le persone con disabilità nell’interagire pienamente.
Realtà come okACCEDO possono aiutare nella gestione, assicurando che ogni cliente, indipendentemente dalle sue abilità, possa vivere un’esperienza inclusiva e soddisfacente. Nei paragrafi che seguiranno, esploreremo in dettaglio la natura dei touchpoint nell’ambito dell’accessibilità, la normativa di riferimento e le significative opportunità che quest’area rappresenta per le imprese che desiderano distinguersi e ampliare la propria base clienti.
Il ruolo di okACCEDO nell’adeguamento alla normativa
In un panorama in cui le aziende devono navigare attraverso obblighi legali stringenti per evitare sanzioni salate che possono raggiungere fino al 5% del fatturato, okACCEDO emerge come un partner strategico. Offrendo servizi come il “pacchetto Stanca”, supporta le aziende nell’adeguamento ai requisiti della Legge Stanca, garantendo non solo una maggiore visibilità online ma anche miglioramenti significativi in termini di SEO e user experience.
Non solo, può anche aiutare nella definizione di piani di rimediazione volti a risolvere ogni problema di accessibilità individuato sui touchpoint digitali. okACCEDO, con il suo approccio su misura, assiste le organizzazioni nel percorso di adeguamento, offrendo consulenze e soluzioni come okWidget che facilitano l’identificazione e la risoluzione degli errori più comuni. Questi strumenti non solo aiutano a garantire la conformità legale, ma promuovono anche un’esperienza utente ottimale, contribuendo all’abbattimento delle disuguaglianze e al potenziamento dell’autonomia degli utenti con disabilità.
Touchpoint come strumenti di inclusione
I touchpoint, definiti come punti di interazione tra utenti e servizi/prodotti, diventano essenziali nel garantire un’esperienza inclusiva per tutti. Questo richiede una progettazione attenta per assicurare che ogni utente, indipendentemente dalle proprie capacità, possa interagire senza barriere. L’obbligo normativo vigente impone alle grandi aziende di rendere i propri touchpoint digitali conformi agli standard di accessibilità, trasformandoli in veri strumenti di inclusione.
Una volta compreso cosa si intende con il termine touchpoint, ovvero interazioni tra servizi/prodotti e utente, in che modo questi possono aiutare nell’ottica dell’inclusione? I touchpoint vanno visti un po’ come la base su cui costruire un’esperienza utente accessibile, proprio per questo devono essere progettati con attenzione alle esigenze di tutti gli utenti.
Touchpoint e i rischi per le aziende
Si consideri che ogni punto di contatto rappresenta una grande opportunità per ridurre le diseguaglianze e promuovere l’autonomia di chi soffre di disabilità. I touchpoint diventano quindi una chiave con cui fornire a tutti gli strumenti necessari per muoversi in autonomia e sicurezza su internet. A questo riguardo potrebbe essere anche utile sottolineare come esista una normativa di riferimento in merito di accessibilità. Per quanto riguarda l’Italia, le linee guida vengono dettate dall’AgID, Agenzia per l’Italia Digitale. Qualora il sito non dovesse essere reso conforme c’è un concreto rischio, nel tempo, di ricevere sanzioni amministrative che possono raggiungere anche il 5% del fatturato. Quella di riferimento è la Legge Stanca, che riguardava inizialmente solo la pubblica amministrazione e le aziende private concessionarie di pubblici servizi. Nel 2020, tuttavia, le norme sono state estese anche alle entità private che hanno avuto un fatturato superiore ai 500 milioni di euro negli ultimi tre anni. A partire dal 2020, dunque, anche le aziende private devono adeguare agli standard di legge e certificare i propri siti web, ma anche le app, gli e-commerce e le intranet aziendali.
Digital touchpoints: l’importanza di un design inclusivo
Il modo migliore per creare dei touchpoint che siano realmente accessibili a tutti è quello di lavorare con molta attenzione sul design inclusivo. Tale filosofia si propone di sviluppare delle azioni adatte per una vasta gamma di utenti, includendo quindi anche quelle categorie di persone che vivono con condizioni di disabilità temporanee, permanenti o situazionali. Per essere realmente inclusivo, il design non deve solo rispettare gli standard, ma deve puntare a creare esperienze intuitive e soddisfacenti per tutti. Possiamo citare, come esempio virtuoso, il Flat Design, che abbiamo approfondito in questo articolo dedicato.
La continua evoluzione tecnologica degli ultimi anni ha permesso di espandere il numero e il grado di accessibilità dei touchpoint più diffusi, basti pensare al ruolo che possono giocare recenti innovazioni in campo digitale, come l’intelligenza artificiale o il machine learning. Ovviamente, sarà anche essenziale investire nella formazione di chi progetta il punto di contatto digitale, costruendo così una cultura dell’inclusione.
Touchpoint: ecco alcuni esempi pratici
Per capire quali sono i touchpoint orientati all’accessibilità basti pensare a siti web progettati secondo i principi WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) e AgID (in Italia), e quindi con testi alternativi per le immagini, navigazione tramite tastiera e supporto per lettori di schermo. Altro esempio potrebbero essere delle app mobile che offrono opzioni di personalizzazione, come ad esempio la regolazione delle dimensioni del testo e dei colori, e che supportano comandi vocali e feedback tattili. Anche strumenti di comunicazione online, come le piattaforme di messaggistica istantanea e i social media, possono essere visti come importanti touchpoint digitali. Per questo motivo è essenziale garantire che tali piattaforme siano sempre fruibili mediante l’utilizzo di tecnologie di supporto alla navigazione per persone con disabilità.
Non solo obblighi ma anche vantaggi
La conformità alla normativa e la creazione di un’esperienza utente inclusiva non sono solo obblighi legali, ma anche opportunità per le aziende di dimostrare il loro impegno verso un futuro più equo e inclusivo. okACCEDO si pone come un partner affidabile per le aziende in questo percorso, offrendo competenze, strumenti e soluzioni personalizzate per trasformare ogni touchpoint in un punto di forza per l’inclusione, nel pieno rispetto delle normative vigenti.