European Accessibility Act

European Accessibility Act

L’ European Accessibility Act, o EAA, rappresenta una svolta rilevante per quanto riguarda l’accessibilità digitale, evidenziando l’importanza di rendere internet e il mondo digitale in generale fruibile da tutti. Con la crescente digitalizzazione, l’Unione Europea ha stabilito delle precise linee guida, introducendo l’EAA European Accessibility Act come strumento chiave per assicurare un accesso paritario a internet per persone con disabilità fisica. Per le aziende, adeguarsi a queste normative non è solo una questione legale ma anche un’opportunità per migliorare la propria presenza online. okACCEDO offre un supporto fondamentale in questo processo, con strumenti proprietari come okDashboard e okWidget che affrontano efficacemente ogni sfida di accessibilità, potenziando la visibilità online. 

Nei prossimi paragrafi cercheremo di spiegare l’European Accessibility act cos’è, soffermandoci anche sulla necessità di adeguarsi per evitare di incorrere in sanzioni anche molto pesanti.  

European Accessibility Act cos’è 

Come in parte già accennato, l’EAA European Accessibility Act risponde a un’esigenza molto precisa: quella di dare a tutti un accesso paritario alle telecomunicazioni, al software e a internet. Lo ha fatto stabilendo linee guida precise per l’accessibilità digitale che tutti i soggetti coinvolti sono tenuti a rispettare. Varata dall’Unione Europea nel 2019, questa direttiva rappresenta un passo significativo verso un’Europa più inclusiva, obbligando i servizi informatici a soddisfare requisiti specifici per garantire la loro fruibilità da parte di tutti gli utenti. 

L’EAA, conosciuto anche come Atto Europeo sull’Accessibilità, fa quindi riferimento alla direttiva 2019/882 emanata dall’Ue in data 17 aprile 2019. Questa, si propone sostanzialmente di unificare tutte le norme relative all’accessibilità digitale in Europa, rendendo accessibili i touch point digitali immessi sul mercato EU. Si tratta di una sostanziale novità rispetto alla precedente direttiva 2016/2102, che aveva fissato le norme per quanto riguardava i siti delle pubbliche amministrazioni europee.  

EAA european accessibility act: a chi si rivolge 

Una volta compreso di che cosa si tratta, non resta che soffermarsi anche sulle finalità dell’European Accessibility Act. Con tale norma, l’Ue mira a portare maggiore inclusività nella società, permettendo alle persone con disabilità di accedere facilmente a prodotti e servizi informatici. Affinché questo obiettivo diventi realizzabile, l’EAA ha fissato dei requisiti specifici da rispettare da parte di società private con fatturato (oppure un totale di bilancio annuo) superiore a 2 milioni di euro e con più di 10 persone occupate, e dalle pubbliche amministrazioni. L’obiettivo dell’EAA è anche quello di contribuire al corretto funzionamento del mercato interno, mediante l’armonizzazione dei requisiti di accessibilità per determinati prodotti o servizi immessi sul mercato dopo la fatidica data del 28 giugno 2025.  

European accessibility act Italia: l’ambito di applicazione 

Ma quale sarebbe l’ambito preciso di applicazione dell’European Accessibility Act 2025? La normativa fa riferimento, come abbiamo visto, a tutti i prodotti immessi sul mercato dopo il 28 giugno 2025, sia sistemi hardware e sistemi operativi informatici generici per consumatori, sia self-service, ovvero terminali di pagamento, sportelli automatici, macchine per l’emissione di biglietti, per il check-in e, in generale, tutti i terminali self-service interattivi che sono destinati alla fornitura di informazione, con l’unica eccezione di quelli installati come parti integrati di veicoli, navi, aeromobili o materiale rotabile. Non solo, rientrano nel campo di applicazione dell’European Accessibility Act anche tutte le apparecchiature informatiche interattive utilizzate per i servizi di comunicazione elettronica, le apparecchiature terminali informatiche interattive per l’accesso a servizi di media audiovisivi e gli e-reader, ovvero i lettori di libri elettronici. 

L’obiettivo dell’EAA è duplice: da un lato, promuovere l’inclusività digitale; dall’altro, consentire alle aziende di offrire prodotti e servizi accessibili in tutta l’UE, unificando le normative sull’accessibilità e offrendo vantaggi come l’ampliamento del target di riferimento e il miglioramento della presenza online.

Uomo che tiene un notebook con il logo della bandiera dell'Unione europea (UE) e l'icona del lucchetto. Computer portatile e modulo cartaceo sulla scrivania e sul tavolo.

European Accessibility Act: gli obiettivi 

L’obiettivo plasticamente tratteggiato dall’EAA, oltre al favorire l’accesso di tutti ai servizi digitali, è anche quello di consentire alle aziende private di vendere servizi e prodotti conformi in tutta l’UE, uniformando le norme sull’accessibilità in modo che possano essere fruiti da tutti, senza modifiche o necessità di progettazione personalizzata. Rispettare i requisiti European Accessibility Act permette anche di godere di importanti vantaggi, tra cui ampliare il proprio pubblico di riferimento e proporre una presenza del marchio online inclusiva. Si tenga anche conto che l’adeguamento alla legge sull’accessibilità per gli aspetti che riguardano il mondo del web consente anche di godere di un significativo aumento della visibilità del sito e di migliorare sia la SEO che l’esperienza degli utenti. 

EAA: cosa devono fare le aziende e gli Stati Ue 

Ma, quindi, quali sono le azioni che devono essere attuate dalle imprese per soddisfare la nuova normativa European Accessibility Act Italia? Innanzitutto, devono progettare prodotti e servizi in modo che siano di facile utilizzo e navigazione, fornendo anche dei metodi di accesso alternativi. Le aziende dovranno anche realizzare un servizio clienti specifico per persone con disabilità e formare il personale di riferimento sui loro diritti e sugli standard di legge da rispettare. Per non incorrere in sanzioni, dovranno anche avere una dichiarazione di conformità adeguata con i termini evidenziati nell’EAA e offrire sempre informazioni aggiornate su prodotti e servizi. 

Da parte loro, gli Stati europei per rispettare le direttive dell’European Accessibility Act dovranno nominare un’autorità speciale per indagare sulla conformità alla legge e garantire che il pubblico sia sempre opportunamente informato della loro esistenza. Dovranno, inoltre, anche seguire reclami e segnalazioni di non adeguamento alla legge e controllare che i fornitori di servizi adottino le misure correttive necessarie. Infine, gli Stati dovranno anche decidere sanzioni ed eventuali azioni correttive in caso di inosservanza. 

European Accessibility Act 2025: quali sono le sanzioni 

L’Italia ha deciso di allinearsi per tempo alle direttive EAA, programmando aggiornamenti nel 2025 per la già esistente Legge Stanca del 2004, secondo cui per accessibilità si deve intendere la capacità dei sistemi informatici (comprese app mobili e siti web) di erogare (nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche) servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte “di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari”. In Italia devono adeguarsi alla legge Stanca tutte le Pubbliche Amministrazioni e le aziende con fatturato superiore ai 500 milioni di euro di media nell’ultimo triennio. Le imprese che non si adeguano rischiano una sanzione fino al 5% del fatturato.  

La Legge Stanca, comunque, garantisce sempre al soggetto discriminato il diritto di agire per vie legali. Il Ministero per lo Sviluppo Economico sarà responsabile della verifica dei prodotti e, se questi non dovessero rispettare gli standard di legge richiesti, l’operatore economico avrà un periodo di tempo per risolvere il problema, pena il rischio di ritiro dal mercato. Analogamente l’AgID, l’Agenzia per l’Italia Digitale, controllerà la conformità dei servizi e, in caso di non aderenza ai requisiti di accessibilità, ci sarà una finestra temporale pe adeguarsi. 

In caso non si dovesse risolvere, l’AgID stabilirà un termine entro cui procedere con l’oscuramento del servizio e con l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria sulla base delle mancanze riscontrate. Con l’European Accessibility Act Italia e Spagna sono particolarmente avanti: dopo aver visto le sanzioni previste nel nostro stato, è importante notare come il paese iberico, sebbene l’EAA preveda sanzioni che vadano dai 2500 fino ai 40.000 euro, abbia fissato multe nazionali che vanno da 301 a 1.000.000 euro per quanto riguarda l’accessibilità digitale. 

Come adeguarsi alla normativa

Per evitare possibili sanzioni e adeguarsi alla normativa è possibile contare sul supporto tecnologico e sulla consulenza di okACCEDO. Stiamo parlando di una realtà che mette a disposizione dei propri partner consulenze personalizzate proprio nell’ottica di rendere un sito conforme alla legge vigente. Grazie a soluzioni come il pacchetto Stanca e servizi di rimediazione, okACCEDO supporta l’adeguamento ai requisiti legali, migliorando la visibilità online, la SEO e l’esperienza utente, garantendo al contempo la conformità alla normativa e proteggendo da possibili sanzioni. La sua piattaforma al 100% proprietaria, okDashboard, permette a chi ne fa uso di consultare gli audit, identificare in tempo reale errori di accessibilità e verificare costantemente i livelli di conformità.